Il rifugio è il simbolo delle montagne del Trentino. Raggiungerlo al termine di un’escursione è sempre una gran soddisfazione ed entrare a far parte della famiglia del rifugio, anche solo per una notte, è un’esperienza che resta nel cuore.
Il rifugio è una piccola struttura che resiste coraggiosa ai limiti della vita d’alta quota: spesso dipende da un generatore per la corrente e deve utilizzare con sapienza le risorse della natura, come l’acqua, il sole e la legna.
Dopo aver riposato per lunghi mesi sotto la neve viene sottoposto a un bel “restyling” per essere rimesso a nuovo ed essere pronto a inizio estate a accogliere con tutta la sua modestia gli escursionisti e gli amanti della montagna.
Quest’anno poi i gestori hanno dovuto adattarsi alle misure anti-covid, cosa non semplice per una struttura di natura piccola e che da sempre cerca di ottimizzare gli spazi! Certo, per il rifugista questa è una sfida in più, ma il sano spirito d’accoglienza di questi luoghi speciali non è cambiato. Il rifugio garantisce la disinfezione degli spazi comuni e della biancheria, il distanziamento, ha allestito spazi per mangiare all’aperto e non mescola tra loro ospiti nella sala e nelle stanze. Per facilitarlo nel suo lavoro ecco come dobbiamo comportarci noi quando programmiamo una visita in rifugio:
- Prenotare sempre il pernottamento
- Portare con sè le ciabattine
- Utilizzare sempre il sacco lenzuolo
- Portare la mascherina negli spazi comuni e igienizzarsi spesso le mani
- Rispettare le indicazioni specifiche di ogni rifugio
Anche al Val di Non ha i suoi rifugi storici, luoghi dove ci sentiamo più semplici, dove ci sentiamo piccoli al cospetto delle montagne e dove apprezzare cose che diamo solitamente per scontato, in primis una doccia calda!
Rifugio Peller
Questo storico rifugio della SAT si trova a quota 2.020 m ai piedi del monte Peller, il baluardo più settentrionale delle Dolomiti di Brenta. E’ un punto d’appoggio fondamentale per chi percorre il trekking a tappe Dolomiti di Brenta Trek oppure l’attraversata in quota del Brenta che scende fino al Rifugio Tosa Pedrotti passando per il Sentiero delle Palette e il Passo del Grostè.
Ma non serve essere alpinisti per assaporare una o più notti in rifugio. Sono tante le escursioni da fare in giornata in questa parte selvaggia del Brenta per poi fare ritorno al rifugio:
- il giro del Monte Peller
- l’attraversata del Pian della Nana e la cima Sasso Rosso
- l’anello passando per la Val Formigia, la Malga Tassulla e la Val Madris
Malga Bordolona Alta
Fino a 2 anni fa la Malga Bordolona Alta era un vecchio rudere. Con grande passione è stata completamente rinnovata ed ora gli appassionati di montagna possono sostare anche in questo angolo nascosto del Gruppo delle Maddalene. La Malga Bordolona Alta si trova a quota 2.090 m ed è gestita dalla famiglia Alessandri assieme all'Agritur Malga Bordolona Bassa.
La Malga Bordolona Alta è un punto d'appoggio fondamentale per l'attraversata lungo il sentiero Bonacossa 133 ed è l'ultima tappa prima di concludere questo trekking il giorno successivo raggiungendo la vicina Val di Rabbi. Questa malga accogliente infatti si trova a ridosso della Val di Rabbi e sono molti i trekking giornalieri che collegano le due zone. Sono molti gli appassionati di montagna che apprezzano la modernità della struttura e decidono di trascorrere qui più notti per intraprendere ogni giorno un'escursione diversa, come ad esempio:
- Anello dalla Bordolona al Rifugio Lago Corvo
- Anello passando per la Cima Castel Pagano e Malga Palù
- Anello al Lago Trenta e rientro per la Val Clapa
- Anello per cima Zoccolo e Malga Preghena
Rifugio Oltradige
Questo caratteristico rifugio in legno si trova ai piedi del monte Roen sul versante altoatesino. Lo si raggiunge a piedi da Termeno, in Alto Adige, e dal Passo della Mendola. La sua caratteristica è appunto quella di sorgere alla base rocciosa della cima del Roen dove parte la facile ferrata che arriva diritta alla cima. Il rifugio infatti mette a disposizione 3 kit da ferrata per adulto e 1 kit da ferrata per bambino e si occupa della sanificazione dopo ogni utilizzo.
Rifugio Malga di Romeno
Questa malga ha tutte le caratteristiche di un rifugio. Si trova ai piedi del Monte Roen ma sul versante trentino. Ci si può arrivare in auto dal paesino di Amblar oppure a piedi dal Passo Mendola. Mette a disposizione 3 stanze sono per lo più bikers quelli che si fermano a dormire. La malga di Romeno infatti si trova proprio sulla traiettoria di alcune transalp e corrisponde alla fine della seconda tappe del percorso mtb Tour de Non.
Rifugio Maddalene
Il Rifugio Maddalene fino a qualche anno fa era una malga dimessa. Si chiamava infatti Malga Val. Poi è stata completamente ristrutturata e si è trasformata in un bellissimo rifugio fatto di legno e sasso. Si trova a quota 1.925 metri nel cuore del gruppo montuoso delle Maddalene.Il rifugio è circondato da cime appuntite tutte raggiungibili a piedi dal rifugio:
- Cima Olmi (2.656 m)
- Cima Lavazzè, (2.514 m)
- Cima Slavazzaie (2.281 m)
- Cima Marasè (2.100 m)
Il rifugio poi è felicemente tappa obbligata e per coloro che percorrono l’attraversata Aldo Bonacossa, lungo il sentiero SAT133: ben 22 ore di cammino dal Passo Palade alla Val di Rabbi sempre in quota!