Tornato in Val di Non, decide di trasformare le mele in sidro e dare vita a un progetto nuovo. Per lui il sidro è ricerca, sperimentazione, ma anche ascolto: come in un brano jazz, ogni fermentazione ha il suo ritmo. Nelle cantine e nei frutteti Matteo unisce esperienza, creatività e memoria. Il suo sidro racconta la Val di Non con note sempre diverse, proprio come le improvvisazioni di un concerto.