Trent'anni fa la gente in paese mi dava del strolegh. Ero l’unico in zona ad avere un modello di bicicletta chiamato rampichino. Nome buffo no? Lo sapevi che deriva dal nome di un piccolo uccellino abilissimo ad arrampicarsi sugli alberi? La bici fuoristrada era un mezzo sconosciuto allora ma io avevo intuito subito il suo enorme potenziale!
Rispetto alla Rocky Mountain che uso adesso quel rampichino è un pesantissimo ferrovecchio! Sono cambiati i materiali, la meccanica e l’assetto ma l’istinto che mi spinge a saltare in sella e a macinare salite è lo stesso di 30 anni fa: la voglia di stare nella natura. Punto.
Nessun altro sport mi dà questo senso di libertà. La Val di Non è talmente ampia che potrei andare avanti all’infinito. E’ un prezioso groviglio di carrarecce, sentieri e stradine che mi permette ogni volta di deviare i miei giri e divertirmi. Nel giro di pochi chilometri passo da cavalcare una cresta esposta a riempire la borraccia alla fontana di un piccolo paese. Pazzesco!
Mi si gonfia il cuore di orgoglio poi quando incontro bikers entusiasti di questo angolo di Trentino così selvaggio. Sono meravigliati dei nostri trails 100% naturali e degli inaspettati cambi di scenario: qui non si sentono turisti sulle due ruote ma degli esploratori!
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